Una delle prerogative inderogabili del cretino è quella di individuare, dopo che è accaduto un fenomeno di qualsiasi tipo, la spiegazione più comoda e naturale per il proprio punto di vista, rifiutandosi pervicacemente di considerare il fatto che ce ne sono altre centomila, tutte molto più plausibili della propria.
Dipende tutto dal numero di informazioni che abbiamo, e dalla consapevolezza che ne esistono altre che non abbiamo. In un mondo fisico che è notoriamente a tre dimensioni, è piuttosto facile capire che la fotografafia in cui un tizio sorregge la torre di Pisa con le mani è data da un gioco prospettico, e solo nel mondo incorniciato dalla fotografia, che di dimensioni ne ha due, riusciamo a illuderci per un attimo del fatto che esistano persone così forti da sorreggere una torre. Se siamo consapevoli che le dimensioni sono tre, comprendiamo al volo che la fotografafia in questione è una proiezione, un’illusione ottica; ma se fossimo nati e vissuti in un mondo a due dimensioni, sarebbe molto difficile liberarsi del punto di vista the il fotografo ti ha obbligato ad assumere.
Quando siamo convinti che quello che sappiamo sia tutto quello che serve per capire, comportarsi da cretini e molto più facile di quanto non sembri.